Avevo paura, così ho spento la luce
Lo tieni in mano. Anzi, nelle mani. Lo scuoti piano, accosti l’orecchio, lo fai ruotare su se stesso come se la luce potesse essere una lama capace di tagliare la latta senza farti tagliare le dita e scoperchiare il contenuto mentre Pandora è ancora addormentata. Se lo scuoti fa un suono strano, come uno stridio sordo e poi parte la musica.
Dentro. Sei dentro e lo senti tra le dita, sotto le unghia, dentro le cuticole sollevate che una volta sollevato il coperchio non si può più tornare indietro. Torna indietro e ri-leggi.
Sto pensando di aprire le prenotazioni per il primo racconto. Che il primo d’ottobre potrebbe entrare nelle tue vene. O grazie che dir si voglia. Ognuno dà il nome che vuole a ciò che gli scorre dentro. Ammesso riesca a riconoscerlo. E a estirparlo se lo sente sbagliato.
Sto pensando di mettere a disposizione questo primo racconto della pentalogia Arabica. In edizione limitata. Ma non da solo. Accompagnato da un corteo di contenuti speciali (per) curiosi.
Una settimana di tempo. Offerta libera. Vince chi lo vuole di più. O, a parità di volontà, chi l’ha voluto prima.
Questo collage è ciò che troverai dentro il racconto. Come se in fondo ci fosse un vero dentro, in noi, e non fossimo tutti rivoltabili come calzini spaiati (come invece siamo).
Questo sondaggio è il bisogno che ho di te. Del tuo parere. Quante copie mandare al macero dei tuoi occhi infiammabili e delle tue dita carnivore?
Io ho spinto su Altro perché volevo l’opzione che giustificasse l’incursione per scarabocchiare qualcosa e visto che ci stava, il dito s’è mosso senza nemmeno leggere il resto.
Non ho controllato quanto spazio ci sia nella solita “famosa” scatola “delle cose mie importanti” ma credo che, indipendentemente da ciò che arriverà, finirà diretto li dentro senza passare dal via (cavolo se non passavi dal via su Monopoli era un casino.)
Facciamo un patto:
Quando ho finito di stropicciarne una per le volte che l’ho riletta, tu immagini che io lo abbia fatto e ne invii una seconda.
Ah… l’opzione 1 ci stava, però non c’era il refill della cassetta, vedi che ho fatto bene a puntare su altro? Hai fatto la scorta si?!
Comunque, questa 1 a richiesta, quindi queste “indefinite” copie saranno tutte oneshot perché:
1 perché ognuna deve essere unica come una prima volta;
1 perché ognuna verrà stropicciata in maniera diversa;
1 perché ognuna richiederà un caffè molto speciale;
1 perché ognuna la vorrò con una dedica diversa;
Allora, patteggiamo? 😀
Ah, una cosa: faccio come coi videogiochi. In che senso? Nel senso che saranno compresi anche gli aggiornamenti (dove con “aggiornamenti” intendo numero di dediche ad libitum et similia)
allora sei come un video-game in versione black-edition! (nel caso tuo magari purple) sai, tipo quelli col pack speciale ed in contenuti extra ogni tot tempo a disposizione sul server!
PS: io praticamente li prendo tutti così, sono STUPENDI
Aspettativa di vita di circa 50 anni…. 18.250 copie.
Ma sarò strano io (sì) che non capisco quanto una cosa ripetuta più volte possa aumentare di valore? Sono abusivo se ho premuto 1 ma ti commento la mia scelta?
Quando hai per le mani qualcosa di inestimabile pensi di avere qualcosa di UNICO, e per dire che qualcosa vale molto dici infatti più UNICO che raro.
Se sai che è l’UNICA occasione di fare qualcosa allora non rimandi a tempi migliori ma cogli l’occasione, TI BUTTI.
La prima volta è sempre e solo UNICA e non c’è proprio verso di replicarla, se non vivere nel ricordo, riavvolgere il nastro e riascoltare la canzone, ma la nostra memoria è un nastro magnetico e a ogni lettura si smagnetizza e si rovina un po’, e riascoltare non è più una sorpresa ma una conferma infinita.
Io voglio che ciò che mi dai sia UNICO e lo voglio per me. (Massì, se poi è UNICO anche per gli altri va bene, ma ognuno a modo suo, un modo UNICO).
Siete bellissimamente disciplinati qui ma ehi, siamo a Calamo’s house, qui qualunque commento è benvenuto! Quindi no, non rispondere “altro” non significa doversene andare con la coda tra le gambe lontano lontano dalla zona commenti, UNICO seme del nostro cuore!
No, miei adorabili piccoli mostri, sono stata poco chiara io: essendo un’edizione limitata (ehi, non nel senso che è stupida!) Quante copie in Totale dovrei secondo voi mettere a disposizione?
Ok, vado a mangiare un fiore e confonderlo con l’amore, passo (e non chiudo)
Dopo un’attenta discussione col tipo al commento 2 (che comunque è un figo esagerato) il responso numerico è 2/3 % degli iscritti considerando un target così mirato. Il tipo figo spacca e dopo averci pensato bene con due tabelline e 3 massime del mio ex capo quoto!
PS: siamo mostri ma se non altro adorabili!
Parlate alle mie spalle ❤
ma solo di cose superbelle!!! ❤
Me ne basta una di copia, però con dedica e autografo.
Ma certo! Una con tutti i crismi! Ma la domanda (evidentemente fuorviante) era un “secondo te quante copie dovrei offrire di questa edizione limitata?”
Ciao Monia, continuo a sentirmi fuori luogo, ma ti scrivo comunque e sì, nonostante ti abbia visitato di rado in questi ultimi mesi, non ti ho mai dimenticata. e sì, vorrei una copia del tuo racconto. ma questo sta a te deciderlo, come il numero di copie da donare. ho s-puntato “altro” perché dipende, da te, dalle persone che ti seguono e che lo desiderano e da un quid che sta nella tua testa. e che è incalcolabile 😉
Perché ti senti fuori luogo?
Per me saperlo è molto importante.
Caro demone, perché è da molto tempo che non visito il tuo blog, che va avanti come un caterpillar. e io, come spesso accade, rimango indietro, fuori dalla porta come un vampiro in attesa di essere invitato. ma è una sensazione soltanto mia, di sicuro non dovuta a niente di esterno, tantomeno da te 😀