Lo scrittore felice fece i libri brutti. (Sottotitolo: almeno è breve)

lo scrittore felice fa i libri brutti

Solo le labbra delle ferite dicono la verità.


Tracciano una sottile linea bianca che poi si colora del tuo respiro anemico. Si separano, i lembi, ma se poi sono belli abbastanza com-baciano. Mentre gli angoli dei libri si allontanano quando i libri li apri e pensi ahcheodorehalacarta e pensi all’odore che fanno i corpi quando anche loro li apri e li sfogli cercando una storia che non c’è oltre le parole che sembrano lì per caso, per fato. Come le fate che volano a pelo d’acqua come le libellule lungo i bordi delle pagine su cui passi le dita e graffi contro i bordi taglienti di nuovo taglio editoriale le cellule morte come le stelle. E i bordi restano rossi come i bicchieri di vino che si rovesciano come gli imperi e tu pensi che se scrivessi qualcosa bella la metà saresti una penna imperitura. Come della tempura con due i di troppo che si portano dietro dei puntini che nessuno vuol mettere ma che qualcuno dovrà pur piazzare e con una r che si arrota come i coltelli che sanno infliggere solo ferite che sono bocche bugiarde mentre la sincerità spiazzante è appannaggio dei cerotti. Che lo sanno e lo ammettono che tanto sono vani come gli occhiali che si appannano troppo in fretta e che hanno lenti che stanno davanti a occhi vuoti. Come i vani dei monolocali quando le solitudini trovano spazi più grandi per restare sole insieme. Mentre il sole fuori batte un colpo e risveglia i fantasmi pronti a in-sorgere. Per guerre di ogni sorta tanto la sorte aiuta chi fa una trincea e la chiama speranza. Anche se le pere non crescono più sugli alberi sfogliati come i tuoi libri belli e i tuoi corpi ancora pulsanti sotto i ferri. Metteremo a ferro e fuoco queste parole di cenere senza resurrezione. Perché ingannevoli sono i tra-monti sopra ogni cosa quando muoiono sul mare. Tu avevi altre mire, mentre provavi a nuotare come tutti gli altri pesci ma quasi ci soffocavi in quel fondale. Ma non sapevi che più sei mirabile più sono le mire degli altri che hanno te. Te sotto i tetti di acque così trasparenti che puoi vedere tutto tranne la verità.

 
Perché la verità è che puoi attraversare tutto ma non a tutto puoi passare attraverso.

 
(Tu, per esempio, hai attraversato questo post. E forse ci saresti potuto passare attraverso se fosse stato un post fatto di sbarre tra loro abbastanza distanti come sono spesso le persone anche quando pensano di essere vicine. Invece no. Questo post è più come una porta girevole: smetti di girarci intorno e premi quella penna contro il foglio.)

15 pensieri su “Lo scrittore felice fece i libri brutti. (Sottotitolo: almeno è breve)

  1. Avrei continuato a leggere per ore. Non mi esalta e mi cattura, è ruvido, soffocante come la maglietta di cotone indossata alla rovescia. La forma sputata come un singulto, qualcosa che va di traverso. Conosco già le forme precise, il pensiero coerente, la cosa giusta. Ho bisogno di persone che spingano avanti le pietre di confine. Il linguaggio nuovo. Qui lo vedo, sono soddisfatto,stordito e piacevolmente sorpreso.
    Fammi di nuovo litigare con la logica e la forma, quando puoi!

    1. Potrei sedermi di fronte a una scrivania e lanciare foglietti al ritmo della tua lettura per un’intera giornata e poi sentire la mano indolenzita come quando ti si addormenta e sogna desideri che non esprimi o, al contrario, è sveglia troppo sveglia come una sveglia che non si ferma neanche se premi il pulsante giusto prima di spremere il tubetto del dentrificio, dal centro, e centrare il bordo stondato del lavabo con la saliva tinta di rosso e menta.

      Per questi litigi troverò sempre posto, promesso!

    1. Quando il talento viene buttato al vento. La penna è pronta, ha magia, preparazione ed energia. Deve solo scriverlo questo libro. Fa venir voglia di sbatterla su un muro finchè non capisce che ha l’oro nell’inchiostro.

      1. Il vento sa fare cose meravigliose come portare cose in luoghi che, altrimenti, sarebbero rimasti inaccessibili.
        Regina Mida apprezza tanto l’apprezzamento, comunque.

    1. Se fossi una (futura) scrittrice poco seria ora mi metterei a parlare, con divertimento, di FUN(z) e AntinFiammatori Non Steroidei ma sono seria, io.
      E poi l’impazienza credo sia la benzina di chi non si decide a partire…

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